Mar 13 Maggio 2014:
[CINEKAG]
LA MARCIA SU ROMA (Dino Risi, 1962)
Inizio ore 20:45
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La marcia su Roma è un film del 1962 diretto da Dino Risi.
Trama:
Nell’immediato dopoguerra seguito alla prima guerra mondiale un ex-combattente, Domenico Rocchetti, sul cui spirito patriottico c’è molto da dubitare (ha fatto la guerra perché obbligato), si ritrova senza arte né parte affamato e con le scarpe bucate a Milano. Infastidisce un passante fingendo di riconoscere in lui un suo ex-ufficiale, al quale chiede un aiuto per i suoi eroici trascorsi, mostrando una falsa medaglia e vantando presunte ferite di guerra. Ricevuta una misera elemosina importuna un altro passante che casualmente è un suo vero ex-capitano che ha aderito al neonato partito fascista e che prima cosa lo schiaffeggia per le sue false onorificenze di guerra e poi, quasi lo costringe ad iscriversi anche lui al partito di Mussolini.
Rocchetti accetta più per fame che per convinzione. Il partito fascista è in piena campagna elettorale e Rocchetti aiuta il suo ex capitano nei comizi nelle campagne. Ma i fascisti non sono ben visti dai paesani che si scontrano con gli squadristi. Rocchetti naturalmente fugge; si rifugia in una stalla dove viene colpito, senza essere riconosciuto, da Umberto Gavazza un contadino, suo ex-commilitone simpatizzante del Partito Popolare cattolico. Si rinnova l’amicizia e Gavazza vorrebbe ospitare Rocchetti a spese del cognato Cristoforo, convinto socialista antifascista, che li caccia tutti e due di casa.
Gavazza convinto dal mirabolante programma del partito fascista, di cui apprezza soprattutto la promessa delle terre ai contadini, entra anche lui a far parte delle camicie nere. I due amici si trovano assieme ai loro camerati per far fallire lo sciopero degli spazzini milanesi spazzando le strade al loro posto. I netturbini non la prendono bene e ne nasce uno scontro con l’intervento dei carabinieri a cavallo, uno dei quali viene colpito per errore con una ramazzata da Rocchetti. Tutti e due condannati e messi in galera, verranno liberati dagli squadristi senza che la polizia intervenga a fermarli. Da qui inizia la loro marcia su Roma.
Il fascismo ha deciso di prendere il potere con la forza. Comincia così un’avventura tragicomica dei due opportunisti camerati diventati fascisti l’uno perché spera in un impiego statale e l’altro perché sogna di diventare un proprietario terriero. Ma mano a mano che procedono verso Roma si mostra loro il vero volto del fascismo. Gavazza cancella di volta in volta le promesse scritte sul programma del partito e si mostra sempre più scettico. La loro scalcinata squadra è guidata da Marcacci “mitraglia” un vero violento fascista che uccide un ferroviere che vorrebbe impedire ai camerati di forzare il portellone di un vagone per passarci la notte al riparo. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso: il mite Gavazza cerca di lasciare i camerati ma viene sorpreso da Marcacci che lo percuote duramente e sta per ucciderlo. Interviene però l’amico Rocchetti che salva Gavazza e, avendo capito anche lui la vera natura del fascismo, abbandona la marcia su Roma, assistendo poi insieme all’amico da semplice spettatore all’entrata dei fascisti al Quirinale.