EX O.L.S. OCCUPATA
Il partecipato corteo di sabato 17 gennaio per rivendicare il diritto agli spazi sociali ed alla libera aggregazione si è svolto nel migliore dei modi. Questo grazie all’intelligenza dei partecipanti che non hanno raccolto le provocazioni del primo cittadino. Rispediamo al mittente l’accusa di aver minacciato il sindaco e di aver voluto alzare la tensione: non siamo stati certo noi ad intimidire i negozianti di Pisogne millantando il pericolo di scontri e devastazioni. Non siamo stati noi a lanciare velleitarie minacce di querela. Non siamo stati noi a chiedere uno spropositato dispiegamento di forze dell’ordine per compiere uno sgombero. Noi abbiamo messo le nostre facce ed i nostri corpi per rivendicare il diritto ad uno spazio libero di aggregazione.
Per questo al termine del corteo è stato liberato il sito della ex OLS posto tra Costa Volpino e Pisogne. L’area di 135 mila metri quadri è dismessa da circa 15 anni e verte in uno stato di totale abbandono: rappresenta uno dei più grandi elementi di degrado di tutta la valle Camonica. Questo spazio è l’ennesima prova di quanto il territorio venga spesso deturpato e sfruttato in nome del profitto, per essere poi abbandonato in condizioni di pesante inquinamento. Lo stesso inquinamento che porta la valle ad essere uno dei territori italiani con il più alto indice di tumori ed altre gravi malattie. Il progetto per la bonifica dell’area approvato dal 2008 è fermo per mancanza di fondi: servirebbero 3,5 milioni di euro. L’ex acciaieria è posta sotto sequestro dal tribunale giudiziario per il fallimento della proprietà e non si vedono all’orizzonte soggetti istituzionali intenzionati a farsi carico di una tale somma di denaro per restituire il sito alla collettività. Se davvero ci fosse la volontà di dare uno spazio di aggregazione libera ai cittadini camuni, o se davvero si stesse cercando una sede per la protezione civile, forse si potrebbe destinare loro qualche metro di questa enorme area abbandonata a se stessa. La valle Camonica è un territorio ricco di valore ambientale, archeologico e culturale devastato a causa della miopia dei nostri amministratori e l’ingordigia del capitale.
Con questa occupazione temporanea abbiamo restituito alla cittadinanza uno spazio liberato dalle logiche di sfruttamento e profitto in cui stanno trovando casa numerose iniziative di aggregazione: concerti, assemblee, dibattiti. Qui oggi trovano casa anche quei valori che dal KAG si è cercato di sfrattare: antirazzismo, antifascismo, antisessismo.
Continueremo la nostra lotta fino a quando le nostre idee avranno un luogo stabile in cui potersi esprimere.